Nell’ autunno-inverno del 2018 l’ETPI in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli Studi di Trieste ha condotto un primo monitoraggio della diffusione della specie in regione. Non disponendo che di un solo dato storico pregresso, e in considerazione della limitatezza del tempo disponibile, la tecnica scelta per tale attività, il cui fine era principalmente quello di orientare successive ricerche, è stata quella del DNA ambientale. I punti di indagine sono stati definiti sia in base al rilevamento della specie nel corso di monitoraggi antecedenti sia sulla base delle caratteristiche ecologiche e della presenza di salmonidi per la pesca dei quali Pseudorasbora parva veniva usata come esca viva. Al fine validare quanto rilevato tramite l’esame del DNA ambientale, l’ETPI nel corso della primavera-estate 2020 ha condotto una campagna di monitoraggio in corrispondenza delle stazioni in cui era stato rilevato DNA specifico (Tabella n. 2).
Dapprima, sulla scorta di precedenti esperienze simili, il metodo utilizzato ha previsto l’utilizzo di nasse innescate con mangime pellettato da trota. Alla luce degli scarsi risultati ottenuti, l’efficacia del metodo è stata testata nelle vasche esterne all’acquario di Ariis, dove la presenza della specie è certa, confrontando diverse tipologie di nassa ed esca.
Vista la scarsa efficacia della cattura con nasse l’attività di monitoraggio è proseguita mediante la tecnica dell’elettropesca, metodologia non impiegabile nei corpi d’acqua non guadabili, come il canale Banduzzi e il laghetto di Farra, dove si è operato con l’impiego delle nasse, ottenendo peraltro un dato di presenza.
L’indagine condotta sugli 8 punti positivi al Dna ambientale o su tratti strettamente connessi con gli stessi ha confermato la presenza della specie in 4 località. In particolare la popolazione di Pseudorasbora parva è risultata piuttosto consistente nel canale Coranuzze in comune di Precenicco.
La specie è stata rilevata anche nella Roggia Beverella in comune di Azzano X, nel laghetto di Farra d’Isonzo e in un affluente del fiume Ausa poco a valle della confluenza del canale Banduzzi, benchè in questi due ultimi corsi d’ acqua il numero di catture non consente di ipotizzare la presenza di popolazioni strutturate.
Elenco delle località nelle quali la presenza rilevata dal DNA ambientale o da monitoraggi antecedenti è stata confermata dal monitoraggio svolto nel 2020.
Corso d'acqua |
Località |
Origine segnalazione |
Catture nel corso del monitoraggio 2020 |
F. Vipacco |
Savogna d'Isonzo |
DNA ambientale |
NO |
F. Vipacco |
Loc. Rupa |
DNA ambientale |
NO |
T. Judrio |
Loc. Visinale |
DNA ambientale |
NO |
C. Banduzzi |
Torviscosa |
DNA ambientale |
SI (monitoraggio eseguito 1 km a valle del punto di rilevamento) |
F. Corno |
Castello di Porpetto |
DNA ambientale |
NO |
R. Muzzanella |
Muzzana del Turgnano |
DNA ambientale |
NO |
C. Coranuzze |
Precenicco |
DNA ambientale |
SI |
Vasche esterne acquario di Ariis |
Ariis |
DNA ambientale |
SI (PRESENZA NOTA) |
Laghetto di Farra d'Isonzo |
Farra d'Isonzo |
DNA ambientale |
SI |
R. Beverella |
Azzano Decimo |
Monitoraggio ARPA |
SI |
Oltre a monitorare i punti potenzialmente colonizzati sulla base dei dati a disposizione, nel corso del 2020 l’indagine è stata estesa ad un canale di scolo a monte della darsena di Aprila Marittima e ad un canale di scolo proveniente dal parco Zoo di Lignano Sabbiadoro in seguito ad una segnalazione. In entrambi i casi è stata rinvenuta Pseudorasbora parva in numero molto limitato unitamente a Procrambrus clarkii, Gambusia holbrooki e ad una popolazione di Poecilia latipinna acclimatatasi nel canale proveniente dallo zoo. Nella cartografia sottostante sono rappresentati i dati georiferiti sulla presenza della IAS suddivisi in punti di presenza confermata in verde e punti di presenza “non validata” in blu. In particolare i dati validati (9 punti) sono quelli rilevati nel corso dei monitoraggi ittici mentre i punti “non validati” sono quelli provenienti dal rilevamento di DNA ambientale, senza il successivo ritrovamento della specie, e da segnalazioni non accompagnate da documentazione fotografica.